Gli angel investor sono cruciali per lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione. Stando alle ultime analisi, emerge sempre di più una sinergia di investimento insieme ai fondi di venture capital, il cosiddetto “syndicate”. Nel 2020, infatti, il venture capital italiano ha raccolto 595 milioni di euro, con una crescita del 58% rispetto al 2019, nonostante la pandemia. I dati arrivano da Venture Capital Monitor (VeM) e mostrano una crescita che trova conferma anche nel primo semestre del 2021. I volumi sono importanti e avere accanto un compagno di viaggio indipendente può sicuramente aiutarti in termini di network e mentorship per attrarre investimenti. Ma andiamo con ordine.
Strategie e settori
Analizzando le tendenze fra gli angel investor italiani si nota una crescente tendenza di aggregazione attorno ad associazioni e club con l’obiettivo di entrare insieme nei capitali delle startup. Ad oggi, i numeri ci dicono che oltre la metà dei business angel (53%) appartiene a un business angel group e che oltre il 60% sceglie di investire in imprese italiane.
Guardando invece al flusso degli investimenti, uno studio Iban rivela che nel 2020 il settore prediletto dagli angel è quello dell’Ict (30% degli investimenti nel 2020) che vede una significativa presenza del deeptech, cioè di tecnologie disruptive prevalentemente originatesi da lunghi percorsi di ricerca. A questo settore seguono quello dei beni di consumo (12%) impattati in modo significativo dall’utilizzo dei molti dati disponibii, grazie ad applicazioni di Artificial Intelligence e da un nuovo stile di consumo, l’healthcare (7%) e il farmaceutico e biotech (7%). Al contempo, emergono altre chiare tendenze dell’angel investing italiano come una maggiore attenzione all’impact investing. Secondo l’ultima ricerca condotta dal Social Innovation Monitor (Sim), il 54% dei business angel sostiene di aver investito in organizzazioni a significativo impatto sociale.
Mezzogiorno in crescita
Guardando l’attività degli angel investor italiani si nota che, degli investimenti realizzati nel 2020, 17 hanno riguardato la Campania, 10 la Puglia, 2 la Calabria e 4 la Sicilia. In totale il sud è cresciuto del 9% rispetto al 2019 (si è fatto un salto dal 10% al 19%). Se è vero che le regioni settentrionali attraggono ancora il maggior numero di investimenti, il trend che i dati registrano è quello di una crescita del mezzogiorno anche nel 2021. Seppur sia più complesso innovare al sud – per varie ragioni: dalla burocrazia ad un’organizzazione farraginosa – non mancano iniziative e attenzione all’innovazione.
Lo scorso luglio, ad esempio, è stato organizzato in Puglia lo Sprint Lab, percorso di formazione per imprenditori, manager, professionisti e mentor interessati a investire in startup. Gli ultimi numeri registrati sono legati anche all’avvio della piena operatività del Fondo Italia Venture II – Fondo Imprese Sud e del Fondo Acceleratori, gestiti da Cdp Venture Capital. Non solo, ultimamente la spinta verso l’innovazione nel meridione arriva da altri fondi come “Resto al Sud” di Invitalia o quelli dell’Unione europea e i finanziamenti previsti dal PNRR.
Il tuo alleato al Sud
Archangel è molto attento a quello che succede nel mezzogiorno e dedica un particolare impegno a chi desidera fare startup al sud, creando un ecosistema fluido e dinamico anche attraverso iniziative in collaborazione con le università e le istituzioni. Un primo esempio di questa azione è sicuramente il Contamination Lab, nato tra le mura della Sapienza insieme al Centro di Ricerca Saperi&Co, focalizzato sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di replicare la formula anche in altri atenei, magari estendendola al mondo della Virtual e Augmented reality. Ma non finisce qui: Archangel vuole lanciare anche delle “call for startup” mettendo a disposizione le competenze e l’esperienza dei suoi professionisti per valutare i progetti e seguirli nel loro sviluppo sul mercato. Uno dei prossimi tre scouting tech verticali su AI e AR/VR sarà poi orientato solo verso il mezzogiorno: utilizzando la piattaforma OSINT oltre ai soliti parametri per l’analisi dati e fonti informative digitali, verrà inserito anche il criterio geografico.
Non solo: l’indipendenza e il network di Archangel consentono di creare delle proprie connessioni, ovvero portare l’idea nel contesto più adatto per svilupparla. In altre parole, indirizzare la tecnologia verso l’ambiente propizio alla sua realizzazione. In questo caso, il sud che può recuperare una competitività solo attraverso chi supporta idee innovative e tecnologie brillanti.