Se hai un’idea di startup o hai già creato un progetto, in questo momento storico le opportunità possono davvero essere dietro l’angolo. Basti pensare al fermento del settore, anche col nuovo ministero alla transizione digitale, che, con a capo il neoministro Vittorio Colao, dovrà riuscire a trainare le startup italiane sui mercati internazionali e incentivare le sinergie fra università, ricerca e imprese.
Una cosa è chiara però: la sola idea non basta per sfondare. Avrai, infatti, sentito parlare dell’importanza di accelerare la tua startup. Forse, però, non sai che prima di questa fase ci sono già degli investitori che possono aiutarti. Prima di incanalarsi in questo percorso, dove all’ingresso ci sono forti barriere, come i costi e una selezione competitiva, vale la pena valutare di avere al proprio fianco un investitore sin dall’inizio anziché fare tutto da soli.
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Cosa serve per farsi scegliere prima di accelerare la tua startup
Ma come conquistare un investitore che fa scouting di progetti innovativi prima di accelerare la tua startup e come avere le carte in regola per farsi scegliere? In questo caso un finanziatore ti aiuta ad avviare la tua startup proprio per attrare investitori per i round successivi e segue criteri ben specifici. Devi cioè proporre delle prospettive di scalabilità, un asset tecnologico distintivo a un certo grado di maturità e validazione, un team multidisciplinare e una coerenza col perimetro di investimento del tuo interlocutore. Ma andiamo con ordine. Per non sbagliare, tieni a mente alcuni criteri che gli investitori analizzano prima di optare per la tua startup.
Dal mercato alla profittabilità
Prima di accelerare la tua startup, è importante avere un’idea chiara di dove ti trovi e dove vuoi andare. Va infatti contestualizzato il progetto di business prima di iniziare uno studio di mercato strutturato, che di fatto avrà luogo col tuo investitore durante l’accelerazione. In un primo momento, già capire il target di riferimento e presentarsi con le idee chiare agli investitori è quindi fondamentale. Solo dopo, con un’indagine quantitativa e qualitativa, si potranno individuare il giusto segmento e quindi analizzare la concorrenza e il contesto economico della tua startup. Così potrai conoscere a pieno le opportunità di profitto e i fattori di rischio, e sviluppare un primo business plan adeguato.
Tuttavia, non devi dimenticare che agli occhi dell’investitore, in questo primo momento, conterà moltissimo la tecnologia che offri. Proporsi con un prototipo funzionante (Minimum Viable Product) sarà sicuramente un vantaggio competitivo: il consiglio è di valorizzare la facilità di accesso dei clienti ai benefici della tecnologia. Questo vale anche per il team con cui ti presenti. Infatti, già prima dell’accelerazione, il core del progetto deve avere la giusta squadra di persone, soprattutto in termini di coesione. Questo può sicuramente fare la differenza per un investitore che, in questa prima fase, andrà a valutarne proprio la completezza. Tradotto: significa non solo avere le competenze necessarie, ma anche specificare qualora si venga da esperienze precedenti insieme, sia di startup che no.
Infine, per capire se la tua startup è sostenibile o meno nel tempo, la fattibilità finanziaria è un altro criterio imprescindibile che l’investitore tiene in considerazione. A questo stadio quello che conta sono gli indicatori di quanto la tua soluzione può scalare e a quali costi; entrambi requisiti per l’ammissione ai programmi di accelerazione. In questa fase che la precede, quindi, un investitore non potrà non tenerne conto.
La (tua) tecnologia
La tecnologia è un elemento essenziale per lo sviluppo di una startup per questo se ti presenti con idee chiare sulla sua applicazione in base ai bisogni del mercato, sei già un passo avanti. Non trascurare il fatto che per chi investe è importante trovare un progetto in cui la tecnologia di partenza sia utile a risolvere anche bisogni a cui magari tu non avevi pensato. Oltre questo, poi, in merito alla tecnologia che proponi è fondamentale chiarire il tuo raggio d’azione agli occhi dell’investitore. Se, ad esempio, operi nel campo dell’intelligenza artificiale, sarà bene definire se la startup opera in horizontal o vertical AI, ovvero se è finalizzata a rendere più efficace o efficiente altre applicazioni di AI oppure offre soluzioni a specifici problemi verticali. Per essere scelto in questa fase preliminare vesti i panni dell’investitore e cerca di capire chi hai davanti, quali sono le sue aree di interesse e cosa lo convincerebbe a sceglierti. Facciamo un altro esempio: nel caso la tua tecnologia sia VR o AR è opportuno valutare quale posizionamento nella catena del valore ha la tua potenziale proposizione e dove l’investitore è interessato a investire, se nella creazione di hardware, di software o di contenuti. Ciò consentirà di valorizzare al meglio il tuo progetto.