Ormai è chiaro che l’idea da sola non è sufficiente per imporsi sul mercato hi-tech. Se hai già del potenziale da far valere, devi anzitutto saperti distinguere proponendo soluzioni che creino valore facendo leva proprio sulle tecnologie disruptive e sulle tue competenze a riguardo, elemento chiave per la creazione di una startup competitiva. Spesso, infatti, si parla di hi-tech in maniera impropria, creando confusione e senza capire cosa si intende concretamente con la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Ad ogni modo, se stai pensando di lanciare il tuo progetto sul mercato, devi sapere che il 2021 ha tutte le carte in regola per essere l’anno giusto.
In effetti, in Italia l’ecosistema delle startup ha retto il colpo della pandemia raccogliendo 683 milioni lo scorso anno, e anche i dati di ultime ricerche report e indagini di mercato sul settore vanno in questa direzione. Basti pensare che secondo EY1, il trend di crescita del ticket medio di investimento registrato negli ultimi anni si è confermato nel 2020 con un incremento del +144% rispetto al 2019. Non solo, secondo il rapporto sulla situazione delle startup innovative in Italia2 redatto dal Ministero dello Sviluppo economico, il numero di startup innovative iscritte all’apposito albo tocca quota 11.899, il 3,2% di tutte le società di capitali di recente costituzione.
Fai valere il potenziale
Per sbarcare sul mercato, la tua startup hi-tech deve procedere passo dopo passo con una guida chiara, tenendo presente che quello che in assoluto conta più di ogni altra cosa è la tecnologia. Il focus deve essere proprio sul valore dell’innovazione che proponi, attorno alla quale è opportuno costruire molto attentamente tutto il business plan. Per farlo è opportuno avere dei sostenitori: il tuo team, gli enti e gli investitori. Grazie al loro aiuto potrai sviluppare al meglio il tuo potenziale e ti saprai orientare nella giusta gestione della tecnologia, trovando le applicazioni più interessanti e costruendo il modello di business adatto.
Per questo motivo il business plan deve includere degli obiettivi chiari e tutte le opportunità annesse, senza però tralasciare i rischi e le difficoltà in cui può incorrere il tuo progetto. Con il tuo team devi descrivere il percorso tappa per tappa, per arrivare alla conquista del mercato. In altre parole, dai codici di sviluppo al mercato devi sapere che ogni azione è fondamentale, così come le tempistiche. Avere già un co-fondatore accanto è un aiuto prezioso anche per tradurre la tua idea in un business plan adeguato: un piano che diventa di fatto la tua bussola verso il successo.
Una innovazione difendibile
Quando pensi al mercato della tua startup hi-tech, devi porre molta attenzione alla difendibilità della tua innovazione. La tua startup deve essere infatti capace di mettere in campo tutte le azioni necessarie a proteggere il proprio vantaggio competitivo al fine di evitare l’obsolescenza del prodotto/servizio prima del raggiungimento della fase di maturità. In questo senso, dimostrare la “proteggibilità” della proprietà intellettuale è certamente importante. Potrai raggiungerla in diversi modi, affidandoti alla tutela legale e quindi facendo ricorso ai brevetti, decidendo di mantenere il cosiddetto “segreto industriale” sulla tua tecnologia oppure generando una barriera difficile da superare per chi ha intenzione di competere con te nel tuo mercato di riferimento. Inoltre, è cruciale anche dimostrare la possibilità di mantenere nel tempo questo vantaggio competitivo ottenuto. Ma la “proteggibilità” della innovazione può essere assicurata anche da altre barriere di ingresso, come ad esempio la disponibilità di dati acquisiti attraverso la tecnologia, anche se tecnicamente meno difendibile.
L’ingresso nel mercato è sempre una fase delicata. Tutto ciò, infatti, è utile proprio per avere un chiaro posizionamento: si passa di fatto dalla strategia all’operatività. Difendere la tua tecnologia significa anche definire la categoria di appartenenza, svilupparne i vantaggi, l’offerta di valore e le differenze rispetto ai competitor. Individuando il segmento e la domanda, potrai personalizzare dal punto di vista del marketing un messaggio chiaro e diretto. In questa fase, questo tassello già sviluppato all’interno del tuo business plan diventa essenziale.
Da startup a scale up
Fra la tua tecnologia e la sua concretizzazione sul mercato c’è la fase di scale up, ovvero la scalabilità della soluzione che proponi. In questo punto cruciale del tuo percorso, la sfida principale è avere persone preparate al posto giusto, ovvero poter contare sulle competenze necessarie soprattutto in campo tecnologico e nella gestione della governance. Se si considera che l’ecosistema italiano delle startup è ancora sottodimensionato rispetto ad altri contesti internazionali – e quindi è anche più basso il numero di scale up che si riesce a produrre – si comprende che avere al tuo fianco un investitore co-fondatore è davvero importante. Infatti, anziché guardare all’estero per lo scaling, fatti scegliere da un investitore che crede in te e condivide il suo network, supportandoti nel trovare i talenti necessari. Questo valore potrà dare lo slancio necessario al tuo progetto, facendolo sbarcare un domani anche fuori dai confini nazionali.