Perché per una startup è fondamentale comprendere l’importanza del mentorship?
Anche le migliori idee hanno bisogno di essere tradotte in realtà per trasformarsi in startup di successo, e questo non è così scontato visto l’alto tasso di mortalità registrato tra queste giovani aziende. Spesso il motivo di un eventuale fallimento è la mancanza della capacità di execution, cioè di concretizzare quella che è stata fino a quel momento una felice intuizione o una bella scoperta tecnologica, facendo in modo che diventi un’impresa non solo agile, ma anche economicamente sostenibile. La mentorship in questo gioca un ruolo importante, e usufruirne senza motti di orgoglio è sempre consigliabile, ricordando anche che tutti i migliori programmi di supporto e accelerazione di startup a livello mondiale lo propongono: non sarà un caso.
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Fino a quando è fondamentale l’importanza del mentorship?
Lo scopo principale del mentoring è quello di supportare una startup durante tutto il suo ciclo di vita (non solo nei periodi complicati) minimizzando il rischio di fallimento e creando assieme al suo team le condizioni per proseguire nello sviluppo, mettendo a disposizione esperienza, conoscenza e network, senza mai sostituirsi all’imprenditore che deve continuare a camminare con le proprie gambe.
Un mentor prima di tutto deve supportare gli startupper nel capire se la loro idea ha qualche possibilità di avere successo, aiutandoli a porsi domande anche scomode ma utili per focalizzare al meglio il valore del business. L‘importanza del mentorship sta anche nel fornire un approccio metodologico, mettendo a disposizione la propria esperienza per sviluppare un modello di business replicabile e scalabile. Non per forza deve trattarsi di esperienza nel settore delle startup: fondamentale deve essere più che altro la tendenza a risolvere problemi anche complessi e più in generale un approccio strategico, al di là delle dimensioni aziendali. Serve un trasferimento del bagaglio di competenze nel gestire tecnologie, aziende e persone,accompagnato dalla condivisione del proprio network di conoscenze in cui cercare partner commerciali e industriali, finanziatori, fornitori.
Principali vantaggi del mentorship per la startup e l’ecosistema
Seppur ancora sottovalutata in Italia, l’importanza del mentorship sta emergendo sempre di più nell’ecosistema startup, visto anche come trait d’union tra i diversi attori che ne sostengono la crescita. I vantaggi legati a questo tipo di attività sono numerosi, ecco i principali dal punto di vista di uno startupper:
- accelerare la messa a punto della propria impresa evitando di imboccare strade sbagliate o troppo tortuose e procedendo passo dopo passo con consapevolezza e quel bagaglio di esperienza imprenditoriale necessario
- ridurre il rischio di fallimento, prevenendolo e quindi valutando da subito la fattibilità di un’idea o il valore di una tecnologia a livello di mercato per poi curare la fase di execution con accortezza
- aumentare il proprio network appoggiandosi a quello del mentor che lo condividerà assieme all’esperienza e alla conoscenza, così da moltiplicare le opportunità di finanziamento o di partnership
- attirare e incoraggiare gli investitori che molto spesso, conoscendo l’importanza del mentorship, si sentono più tutelati quando sanno che una startup è seguita nella sua crescita con la passione lucida tipica dei mentor
Mentor strategico o mentor specialista? L’importante è che non sia invadente
Ogni mentor può avere un proprio stile e una propria storia, ma in generale se ne possono distinguere due tipologie e sta alla startup capire quella che può fare al caso suo. Ci sono gli specialisti, chiamati per un confronto in un determinato settore, per ricevere indicazioni su come procedere nella risoluzione di un problema pratico attingendo alle loro competenze e alla loro esperienza. Sono coloro che illuminano un pezzo del percorso degli startupper, aiutandoli anche a individuare criticità che da soli non hanno visto per mancanza di competenze specifiche.
Il mentor strategico ha invece uno sguardo più ampio, aiuta a capire il reale valore di quello che una startup fa o della tecnologia che ha sviluppato e supporta il team nell’individuare le competenze mancanti e nel colmarle.
Le caratteristiche essenziali del mentor ideale per una startup
Per motivare, condurre e spingere all’azione lo startupper, ci sono alcune preziose caratteristiche che, seppur nella diversità, devono accomunare tutti i migliori mentor.
Prima di tutto per poter valutare lucidamente un’idea di business e il mercato di riferimento, e capire se ne vale la pena, l’importanza del mentorship è essenziale solo se chi fa questa valutazione non è innamorato dell’idea come di solito lo è chi la propone. L’approccio imprenditoriale è un altro elemento fondamentale per poter guidare una startup anche attraverso momenti difficili ben conoscendo tutte le criticità che possono nascondersi nelle varie fasi della sua vita, dalla raccolta fondi alla gestione di investimenti, dall’analisi dei rischi al crisis management. Per chi è un imprenditore alle prime armi, infatti, sono tutte situazioni nuove, mai affrontate in prima persona, e serve una guida con capacità di problem solving e visione.
Allo stesso tempo, è fondamentale che il mentor sia disposto a investire nella startup. E non solo in termini economici: anche dal punto di vista di tempo, lavoro, energie e attività di network. Un mentor disposto a investire e impegnarsi sarà sicuramente coinvolto e crederà nel progetto.
Se inoltre, come spesso accade, alla base dell’idea di business c’è una tecnologia, il mentor deve comprenderne le applicazioni e la difendibilità, mostrando di conoscerne sia le dinamiche che i trend emergenti.
L’efficacia di questo identikit del mentor ideale viene vanificata se però manca l’alchimia con lo startupper: empatia, fiducia, trasparenza, onestà, comunicazione e collaborazione sono alla base di un rapporto che deve essere “a prova di scossoni”, i tanti che spesso le startup ricevono. E per concludere ricordate: il Mentor è lì per dare, non per prendere.